mercoledì 10 novembre 2010



Progetto Abbado: Musica e Società-Orchestre giovanili
In qualità di responsabile del "Centro G. Rodari per la Musica" sono felice ed orgogliosa di comunicarvi che la nostra "Piccola Philharmonia" è rientrata in questo importante progetto voluto fortemente dal M° Claudio Abbado con la collaborazione di J. Antonio Abreu.

Sabato 13 e 14 Novembre,
a Villa La Torraccia in San Domenico di Fiesole (FI)

si apriranno i lavori con un importante convegno cui prenderanno parte, oltre al M° Abbado, diverse personalità e specialisti del settore tra cui Gaston Fournier-Facio, Luigi Berlinguer, Gisella Belgeri, Michele dall’Ongaro, Angelo Foletto, Andrea Lucchesini…..


Non mancheranno anche alcuni esempi di esperienze musicali giovanile dal mondo: Karendra Devroop (Sud Africa), Vidar Hjemås e Stephan Barratt-Due (Norvegia), Corina Kolbe (Germania)


Per maggiori informazioni:
CONVEGNO MUSICA E SOCIETA'
http://www.scuolamusica.fiesole.fi.it/index.php?file=reg_convegno




Cordialmente

Sara Simari

giovedì 15 luglio 2010

FESTIVAL MUSICAINSIEME Edizione 2010 - Teatro Rendano

CELEBRAZIONI PER IL DECENNALE DEL CENTRO RODARI PER LA MUSICA di Cosenza




(esibizione della giovane orchestra dell'Associazione "Musica per San Lucido")

lunedì 12 aprile 2010

Fiera del Libro di Bologna 2010


Nei giorni dal 23 al 27 marzo, Bologna, con la sua quarantasettesima edizione della Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi, ha reso un grande omaggio a Gianni Rodari, con seminari, convegni, concorsi e mostre a lui dedicati.
Potevamo mancare ad un simile evento? Certo che no... Tra le pagine del nostro blog potrete trovare il racconto della nostra visita in Fiera con le foto, le impressioni e le suggestioni di queste importanti giornate.

venerdì 26 febbraio 2010

Celebrazioni Rodari 2010

Il 2010 racchiude in se date importanti per chi, come noi, indirizza quotidianamente le proprie energie, la propria partecipazione a progetti culturali, forse lontani dai grandi eventi mdiatici ma vicini di testa e di cuore a tanta gente, giovane e meno giovane, che crede nella cultura come strumento privilegiato di crescita umana e sociale e la persegue con passione civile.
Ecco, allora, che l'anno che celebra i trent'anni dalla scomparsa di Gianni Rodari (Roma, 14 aprile 1980), i novanta dalla nascita (Omegna, 23 ottobre 1920) ed i quaranta dall'assegnazione del Premio Andersen (il massimo premio internazionale di letteratura infantile), diventa un'occasione importante, da non perdere, per un resoconto delle esperienze ma anche per accendere nuove idee, nuovi percorsi, nuove riflessioni, su un mondo in continua ma non sempre responsabile, trasformazione.
In questo mondo nuovo, Rodari può ancora soccorerci, sottoponendoci tematiche educative, strettamente connesse ai mutamenti sociali e sottolineando come, poggiandosi sull'indipendenza e l'autonomia del pensare e dell'agire si costruiscono valori basati anche sull'aspetto etico.
Invita tutti noi a difenderci dall' impoverimento attraverso lo strumento della creatività, della fantasia che mette in luce le contraddizioni della nostra società lasciando intravedere però una possibilità di miglioramento.
Citando F. Cambi "Rodari oggi, con più chiarezza di ieri, ci appare - nella sua multiforme ma coesa e convergente attività - sempre più come un vero intellettuale, un eminente intellettuale a tutto campo, ben collocato nella storia degli intellettuali italiani ed europei del novecento".

Centro Rodari per la musica

giovedì 25 febbraio 2010

Orchestra


"...ecco la casa della musica. E' fatta di mattoni musicali. Le sue pareti, percorse da martelletti, rendono tutte le note possibili. So che c'è un do diesis sul divano, il più acuto è sotto la finestra, il pavimento è tutto in si bemolle, una tonalità eccitante. C'è una stupenda porta atonale, seriale, elettronica: basta sfiorarla con le dita per cavarne tutta una roba alla Nono-Berio-Maderna. Da far delirare Stockhausen (che nell'immagine ha maggior diritto di altri, con quello "haus", "casa", incorporato nel cognome). Ma non si tratta solo di una casa. C'è tutto un paese musicale che contiene la casa-pianoforte, la casa-celesta, la casa-fagotto. E' un paese orchestra. La sera gli abitanti, suonano le loro case, fanno tutti insieme un bel concerto prima di andar a dormire... Di notte mentre tutti dormono, un prigioniero suona le sbarre della sua cella..."


(da "la Grammatica della Fantasia", 1973)

domenica 14 febbraio 2010

Musicar narrando - Edizioni precedenti

"Musicar Narrando"  Terza Rassegna di Musica e Fiaba
edizione 2007

(Città dei ragazzi - Cosenza)

mercoledì 10 febbraio 2010

Un re senza corona

Copertina de "Il libro degi errori"
"C'era una volta un re senza corona. Era la seconda nota della scala musicale, abitava proprio sotto il rigo e per combinazione vedeva al piano di sopra un "mi" che aveva una corona grossa cosi. Sapete, i musicisti mettono un segno detto "corona" su certe note per far sapere al suonatore: - Questa nota coronata puoi tenerla lunga quando ti pare, finchè ti basta il fiato... (...) Può capitare che ce l'abbia un sol ma questo è spiegabile, perchè è la quinta nota della scala musicale e la quinta nota si chiama anche "dominante". E può capitare che un "re" non ce l'abbia affatto. (...)- L'autore, - gli diceva, - mi ha trascurato indegnamente. Darò le dimissioni -. Di fatti si dimise e se ne andò. Al suo posto, rimasto vuoto, il musicista dovette mettere il segno di pausa. Ora, quando suono quel pezzo sul mio violino, giunto in quel punto devo fare un attimo di silenzio in ricordo del re scontento."
"Il libro degli errori" (G. Rodari)

lunedì 8 febbraio 2010

L'educazione musicale


"...In un articolo pubblicato su IL PIONIERE, Rodari, dopo aver ricordato di quando da ragazzino aveva costruito una specie di metallofono con i coperchi di lucido da scarpe, dice: "Qualche anno dopo cominciai a suonare il violino, ma non sono mai arrivato a suonarlo così bene come suonavo col martelletto sul mio strumento odoroso di crema nera o gialla. Adesso, poi, so suonare soltanto la radio e i dischi, e mi dispiace. Se dipendesse da me, imparare uno strumento musicale diventerebbe obbligatorio. Potete immaginare di essere senza gusto, di non sentire il sapore dei cibi, o di essere senza tatto, di non sentire il caldo e il freddo col semplice tocco delle dita? Un uomo "senza musica" è come un uomo senza gusto, o senza udito: ha un senso in meno. Se appena ne avete la possibilità, imparate a suonare uno strumento: uno qualsiasi, dal pianoforte al piffero al tamburo. Avrete una guida senza pari per entrare nel mondo della musica e capirne il meraviglioso linguaggio."

Mario Piatti - Il sasso dei saperi artistici ne "Un secchiello e il mare"




domenica 7 febbraio 2010

 
E' difficile fare
le cose difficili:
parlare al sordo
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate
a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare al sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi.
(da "Parole per giocare", 1979)

La fiaba


"...un cenno significativo troviamo sulla fiaba, ritenuta importante perchè il bambino riferisce a sé l'avventura vissuta dal protagonista e perché la fiaba "si colloca nel mondo dei giochi ", gioco di parole e immagini che alludono a tutte le possibilità della vita... Il bambino che l'ascolta gioca a crederla vera: " come si gioca a teatro , o all'opera, accettando le convenzioni della rappresentazione teatrale". E aggiunge: " Le fiabe, come la musica e la poesia eccetera appartengono alla vita dell'uomo libero, dell'uomo completo". La difesa della fiaba, in Rodari, si fonda sulla considerazione del valore educativo dell'utopia, che rappresenta il passaggio dalla accettazione passiva della realtà alla capacità di criticarla e all'impegno per trasformarla. "


Introduzione di Mario Lodi a "Scuola di Fantasia"